ANTIR
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«Nessuno è più schiavo di colui che
si ritiene libero senza esserlo»
Johann Wolfgang von Goethe
Non si vuole assolutamente creare un mito ne proporre un particolare culto della personalità ma la nascita dei Tecnici di Radiologia Medica fu senz’altro un particolare e straordinario episodio, complesso e affascinante, esploso nella latente Organizzazione sanitaria italiana degli anni sessanta, che merita di essere ricordato. Quando scaturì l’idea di documentare il «sogno dei MARTIRI, dei NESTORI e dei PIONIERI» si decise di potervelo proporre con puntuale precisione storica affinché potesse catturare, all’alba di un nuovo domani, tutte le passionali motivazioni umane e professionali che determinarono l’irrefrenabile esprimersi patetico da parte di eterogenei e indecifrabili operatori sanitari che lentamente si conobbero, si affratellarono e si impegnarono nella ricerca di un loro incontestabile spazio di vita e di lavoro. L’attività dei primi tecnici cominciata nel 1895, come produttori di immagini, riempì il nostro sapere con il drammatico revival di tempi lontani…un immenso dolore in parte stemperato dalla straordinaria affermazione di un illuminato «Maestro di Radiologia» dei nostri tempi…«con noi essi operano, con noi essi soffrono, con noi essi muoiono»
omissis
Noi avemmo la fortuna di conoscerli questi silenziosi ed instancabili colleghi ed amici che furono i primi alfieri di una riscossa, libertaria e civile che andrebbe più frequentemente studiata, compresa e ricordata. Ci sarà pertanto concesso, abusando della vostra signorile disponibilità, ricordarli affettuosamente tutti ma in modo particolare tre di questi irripetibili personaggi: i due colleghi Dante ALBERICI e Alfio MAGRINI ed il Prof Carlo VERRONE, che con il loro «candore evangelico» riuscirono a trascinare «gli sconosciuti cesellatori di immagini» verso la loro agognata terra promessa.
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