Giovanni Antonio Amadeo
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SOMMARIO Introduzione Studi sull’Amadeo Documenti per l’Amadeo: loro funzione e uso Documenti notarili L’Archivio della Fabbrica del Duomo di Milano e altri archivi ecclesiastici Altri fonti dell’Archivio di Milano attinenti allo studio dell’Amadeo Note I Documenti; Iscrizioni Glossario; Appendice; Bibliografia Indice analitico
Quella dell’Amadeo è una triste storia. Nessun architetto o scultore della Lombardia nel quindicesimo e nei primi anni del sedicesimo secolo godette della fiducia di più mecenati, o, si può supporre, accumulò più ricchezza personale. L’Amadeo fu il capo architetto del Duomo da| 1490 alla sua morte nel 1522 e fu coinvolto in qualche maniera in quasi tutti i più importanti progetti del tempo: la Cappella Colleoni a Bergamo, la Certosa di Pavia, il Duomo di Pavia, il Palazzo di Giovanni Pietro Bottigella a Pavia, il tiburio e altre parti del Duomo di Milano, S. Maria delle Grazie, S. Maria presso S. Celso, la Madonna dei Miracoli a Saronno, il Lazzaretto, S. Maria Canepanova di Pavia e S. Maria alla Fontana di Milano.
Anche come scultore, il suo successo fu maggiore di quello di qualsiasi altro suo contemporaneo. Lavorò come architetto-scultore alla Cappella Colleoni e alla Certosa; come scultore ai Martiri Persiani, a S. Imerio e S. Arealdo a Cremona, all’arca di S. Lanfranco a Pavia, all’altare di S. Giuseppe nel Duomo di Milano.
Nessun artista in Lombardia ebbe allora tanti apprendisti e assistenti; non stupisce che abbia esercitato una fortissima influenza su scultori e architetti del suo tempo. |
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