Epistemologia del confine
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Leitmotiv del volume Epistemologia del confine, pubblicato nel 1997 ed ora riedito con nuova introduzione, è
l’imprescindibilità del concetto di confine come presupposto dei processi percettivi e cognitivi. Nozione cruciale nella kantiana “rivoluzione copernicana” dalla gnoseologia all’epistemologia, l’idea di limite rivela che la conoscenza non può essere considerata qualcosa di incondizionato, ma richiede d’essere inserita entro un orizzonte, impossibile tuttavia a definirsi empiricamente. La svolta epistemologica kantiana segna l’idea di metodo scientifico sviluppata da Einstein, in un breve articolo, Induktion und Deduktion in der Physik, apparso nel 1919 sul “Berliner Tageblatt”, opportunamente richiamato da Silvano Tagliagambe: la via che conduce alla conoscenza scientifica non deve essere individuata nella sola induzione, bensì nella capacità del ricercatore di avvicinarsi ai fatti tramite una scelta intuitiva tra teorie pensabili basate su assiomi. Una linea che troverà sviluppo nella riflessione di Wolfgang Pauli il quale, in sintonia con Jung, affronta il tema del ruolo dell’intuizione nella scoperta scientifica: ove al pensiero critico si affianca una base istintiva costituita da “metafore del profondo”. L’applicazione da parte di Pauli di tale duplicità di livelli al pensiero di Keplero può ritenersi una anticipazione dell’idea popperiana circa l’incidenza che il mondo 3, costituito da teorie scientifiche, artistiche e poetiche, e da quelle che egli chiama “metafisiche influenti”, cioè immagini simboliche e religiose, esercita sul mondo 2, degli stati psicologici e delle credenze di una singola mente. Il superamento della razionalità kantiana operato dalla meccanica quantistica rivela, entro il nostro universo di precisione, aspetti paradossali e problematici che fanno sì che non si possa eliminare il mistero spiegando avviene, bensì limitarsi a descrivere come avviene (Feynman). Con il passaggio dal fenomeno all’”interfenomeno”, si approda ad un’idea di confine che ne rivela la duplice natura, come linea di demarcazione e come “barriera di contatto”. |
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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