Non dirmi che mi ami

Nell’amore tra due donne convivono sentimenti e passioni

che appartengono a ogni essere umano. La differenza può 

essere di tono, di sensibilità, di accenti, ma forse si tratta

più della personalità di ciascuna che non di una diversità intrinseca.

In questo romanzo di esordio, Sonia Russo ci narra una

storia d’amore tra due donne – Emma e Amanda – molto

diverse tra loro per carattere e formazione, e che dalla loro

relazione traggono insegnamenti contrastanti ed esperienze

dolorose. Due donne che vedremo crescere, prendere

strade divergenti, ma che sono destinate a ritrovarsi, complice

un destino difficile da accettare, ma allo stesso tempo

illuminante.

La malattia è una luce forte che può abbagliarti, accecandoti,

oppure illuminarti sembra dirci Sonia Russo. E

ce lo dice mostrando una conoscenza dell’animo umano

fine e profonda e un’attenzione ai segnali e ai simboli che

ci possono venire da fonti inattese. Come l’Annunciazione

di Lorenzo Lotto che si trova a Recanati e che nei momenti

di maggiore intensità emotiva – insieme alla figura misteriosa

di un uomo che potrebbe essere un angelo o forse un 

demonio – si pone come una pietra miliare, come un’indicazione

sulla strada da prendere. Che può essere inattesa e

spaventosa (come mostra l’espressione smarrita di Maria),

ma che, in ogni caso, non può che essere accolta.

Con forza di volontà, ma senza perdere, se è possibile, la

dolcezza che è la qualità divina che ci rende umani.