Rêverie

“Mi sento avvolta da te / senza futuro, / mani colme di presente./ Dicono che l'amore fugga,/ già il passato di te / mi consola. / In sotterranei repressi,/scandiscono fluidi temporali, / preghiere assorte / nel vicolo della memoria”: è un’esperienza al femminile quella che in questa raccolta dal titolo emblematico, Rêverie: oscillazioni tra sogno e realtà, si rappresenta . E’ l’”oscillazione” tra desiderio di essere e ciò che la quotidianità ti impone (di essere), al più cercando una maniera per esorcizzare la grevità del male, di ciò che la opprime: ecco allora la “preghiera”, l’invocazione di un po’ di luce nei meandri del buio e del silenzio dei giorni, l’aggrapparsi a un sentimento catartico e salvifico che si fa fatica a chiamare amore perché lo si sente (forse) impossibile, “senza futuro”.

Tutta la raccolta di Rosalba Le Favi è tramata da questo senso di impossibilità e inadeguatezza ed è per questo che trova il meglio di sé quando confessa e lascia intravedere la sua povertà, offrendosi, più che come una “rosa”, come “un filo di paglia” di innocente candore all’emozione di lettori fraterni.