NPE/poesia
Il pane dei sogni - Poesia contemporanea
Ernesto Ciorra
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![]() È la vita la fonte di ispirazione primaria per la poesia,la riserva di energia fantastica in grado di riservarciogni giorno un’inattesa scintilla, suggerendoci emozionie modi di essere nuovi, perfino modelli nuovidi business, nuovi amici o nuovi amori: la pensa cosìun top manager che divide il suo tempo tra aziendae poesia, fra produttività e creatività.Amante della poesia ma non letterato, ErnestoCiorra persegue nella sua avventura poetica un investimentoemozionale che ingloba in un’ideale galleriatutto, familiari, amici, conoscenti, luoghi situazionie personaggi della realtà che lo circonda, sorprendendocicon una carica vitale e positiva che fa pensare acerti grandi intellettuali illuministi per la capacità diaccostare matrici e ambiti culturali molto distanti.Una galleria all’insegna di un’esigenza di costruireuna comunità di spiriti fraterni cui parlare di sé, dellasua vita: un bisogno, chiamiamolo col suo nome,d’amore, che fa pensare a certi archetipi essenzialidella nostra modernità poetica (penso a Pascoli, aDino Campana, a Sandro Penna, ad Alda Merini) eche sembra essere sintetizzato e allegorizzato nellametafora del titolo, Il pane dei sogni, in cui agiscel’idea che esiste un nutrimento anche più essenzialee necessario per l’anima che sono i “sogni”, aggior-nando così il Pascoli della Voce con la sua dolenteammissione “mangiavo solo nel sogno, / svegliandomial primo boccone”.
€ 18,00
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Il tempo dei desideri
Alberto Mari
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![]() Intensa e continua la scrittura di Mari, alimentata centralmente da un tono leggero, apparentemente veloce, capace quindi di esplorare ambiti diversi, figurazioni sorprendenti. Tra i caratteri originali si segnalano certi finali e brevi intermezzi indimenticabili; eccone un campionario. Pag. 21 “Non sa dove posarsi/neutra carta/del sobbalzo ideale.” Pag. 18 “Dove, dove, va/ dove, dove sta/scritto? Dove? Dove?”. Pag. 31 “Era come contare a caso/dentro dentro a lungo/il più possibile”. Pag. 34 “Riprovavo il passato/sparso come gli indumenti/alle sue caviglie/salivano strisciando le mani/il suo grembo m’osservava/tra i capelli contrari.” Emergono in questo contesto diverse figure femminili apparentemente semplici e spontanee, situazioni visive accomunate da un sottofondo erotico. Suddivise in due parti e altrettante poesie. “Il tempo dei desideri” (anche il titolo generale) è tra le poesie più belle: l’unità senza vuoti consente una modifica insolita (la concentrazione dei versi annulla vantaggi e svantaggi del procedimento tramite spazi interni, tra più versi). Un poemetto che sta come un cuore proprio, che batta più in profondità – Sta maturando verso una parte? O forse certe differenze anche metriche, espone una poesia che appare sempre sé – così restituendo un respiro più ampio. L’assenza di trovate (ad esempio a pag. 54 “Bimba figurina….”). Pure “La guerra perbene”, ultima delle poesie, concentra autorevolmente la prima parte.La seconda e ultima parte del libro, “Prose poetiche” raddensa cognizioni non molto diverse, non solo a sé. Numerose le tentazioni di riprendere – con frasi – l’andamento continuativo…Al di là di ciò, i due principali testi a confronto: “Fuoristrada” e “Il castello di carte” si dispiegano in caratteristiche nettamente distinte.La prima immersa in una atmosfera intrisa di suspense e mistero in cui l’autore sperimenta diversi piani di lettura e riferimenti sparsi all’interno, dove non si sente la mancanza di soggetto con l’io diviso ed esteso che riaffiora parzialmente nei vari spunti descrittivi.La seconda rincorre il linguaggio poetico fino a fondersi nel finale con la prosa. Echi fiabeschi e surreali s’intrecciano e vanno oltre il pretesto, la personalizzazione delle carte da gio-co.“Mezzo amore” nel titolo beffardo si chiudono infinite possibilità, ma sembra che “non ci sia niente da fare” oltre a evocare lo spirito dell’amore come ancora di salvezza.Originale – e coerente – il finale.“Che cos’altro non fa la vita?”“Che cosa non fa di noi?” Giancarlo Majorino
€ 18,00
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